Il nostro viaggio
La visione estetica del fondatore Riccardo Bruni nasce nella sua infanzia, dall’incontro con un elegante textile designer, che spesso vedeva nel laboratorio del padre. Figura poetica e carismatica, l’uomo diviene per Bruni ispirazione e modello: la memoria di quest’incontro vive ancora oggi nelle creazioni della Lyria. I tessuti e stoffe di Bruni parlano, così, di tutto ciò che lo circonda: ricordi d’infanzia, cimeli di famiglia, incontri, immagini di vecchi libri fotografici, frammenti di storie raccolte nei suoi viaggi. Un’arte radicata nella sperimentazione senza limiti, in uno spirito di artigianalità e ricerca costante, per creare opere uniche e vive.
Il viaggio di un tessuto Lyria inizia con la sua vera essenza: struttura e sostanza. Bruni privilegia fibre naturali come lana, lino e cotone, proponendo combinazioni e tecniche innovative per donare ai tessuti texture uniche e una vita oltre il tempo. I colori sono spesso naturali, tenui, delicati, ottenuti da fonti organiche come il caffè, il tè o la cenere. La palette di Lyria s’ispira anche alla foresta, con l’uso di foglie, muschio e corteccia. “Possono creare le tinte più belle, quelle che non smettono mai di sorprenderti” spiega Bruni.
La filosofia dell’imperfezione
Bruni sposa l’estetica giapponese wabi-sabi, fondata sulla bellezza dell’imperfezione. Wabi-sabi è l’accettazione della transitorietà di tutte le cose ed il sentimento di ardore e malinconia per la caducità del mondo naturale. Semplicità rustica, naturalezza ed eleganza non ostentata sono al cuore di questa filosofia, che da valore al deterioramento, come ricordo della transitorietà del nostro passaggio in questa terra. Nulla è eterno, finito o perfetto, Wabi-sabi ci ricorda così che la vera bellezza non è nella meta, ma nel viaggio. Allo stesso modo Lyria guarda all’armonia di ciò che è semplice, imperfetto, naturale: la curva sinuosa di una pietra, il disegno del tempo su una parete rocciosa, l’eleganza malinconica di tutto ciò che, un tempo grandioso, è oggi dimenticato. Bruni trae ispirazione da tutto questo per donare un tocco genuino, artigianale ed umano alle sue creazioni: “il tessuto deve sembrare vissuto. Voglio trasmetterne l’anima” spiega.