Sostenibilità

Per il fondatore Riccardo Bruni creare nuovi tessuti utilizzando materiali già esistenti è essenziale per proteggere l’ambiente.
Ad oggi Lyria ha stabilito un protocollo lungo tutta la filiera che ridefinisce i parametri produttivi allo scopo di minimizzare l’impatto ambientale e sociale di ogni tessuto. Nel 2019 Lyria riceve il prestigioso premio di Première Vision per un tessuto dalla mano inusuale e dall’aspetto scultoreo, realizzato in lana-poliestere, con plastica riciclata dall’oceano. Un piccolo passo verso la drammatica problematica dell’inquinamento ambientale che, tuttavia, “rimane una ferita aperta” afferma Bruni. Lyria pubblica annualmente un report dettagliato sulla sostenibilità in conformità allo standard internazionale GRI.

In questa azienda non vi è un solo millimetro di scarto che non venga riutilizzato e rimesso in produzione, andando a costituire nuova materia prima da utilizzare per l’abbigliamento o per il reparto interior”. La sostenibilità ambientale è un elemento portante per Lyria, spiega il fondatore Riccardo Bruni. Un valore che l’azienda ha posto al centro della propria visione fin dagli esordi. Riciclare significa fare dare una nuova vita a un materiale, scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Un capo realizzato con fibre e tessuti di scarto si trasforma in un intreccio di storie diverse, che gli conferiscono un’anima, un vissuto scritto all’interno delle sue trame. Per Lyria sostenibilità significa anche tradizione. Come nella Prato ottocentesca non erano ammessi sprechi di tessuto, così Lyria si impegna con progetti di recycling e upcycling per le realtà che vogliono dare una nuova vita a stoffe e indumenti in eccesso. I progetti di economia circolare di Lyria non si limitano alle fibre tessili, ma coinvolgono altri materiali:  un dialogo sostenibile tra oggetti e prodotti di natura diversa, come i packaging composti dall’unione di carta riciclata e scarti di tessuti realizzati grazie alla collaborazione di Lyria con Fabriano